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al testo di Marina Pacifici
Canto di rinascita dell’Appennino
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Vieni. Sul bianco sentiero dei ricordi la rugiada accarezza i nostri passi mentre l'alba già volge al mattino.
Vedi? Il borgo ancora dorme un sonno lieve nel silenzio invernale dell'uliveto, nella francescana preghiera di una pieve vegliata dal biancospino.
Andiamo. Dolce, insieme sarà il cammino. Ed il vento soffierà via la tristezza e l'abbandono dalle contrade ferite al cuore, dove nasce l'elegia.
E l'oro della ginestra in fiore della Pasqua annuncerà radioso il mattino nel sorriso ocra dei sentieri.
La festa delle campane ridestate da borgo a borgo si farà assolo d'emozione, voce di violino tra i giochi alla fontana dei bambini e renderà un domani germogliato di speranza più di ieri nel canto di rinascita dell'Appennino.
Con il pensiero rivolto alla popolazione umbro- marchigiana e laziale colpita dal sisma.
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